Gestalt

 

benessere psicologico delle donneIl circolo femminile è un percorso di prevenzione e sostegno psicologico che consiste in un gruppo dove esprimere ed affrontare problemi specifici dell’essere nel mondo femminile e confrontarsi con i suoi peculiari risvolti. L’obiettivo principale di questi gruppi è favorire il benessere psicologico delle donne creando momenti di condivisione per elaborare temi riguardanti gli aspetti relazionali e psicologici derivati dal ciclo di vita e legati all’identità femminile.

L’idea nasce dalle riflessioni di due figure professionali che nel corso degli anni hanno avuto modo di acquisire esperienza circa le dinamiche femminili in diversi contesti. Ad esempio, si è notato che alcune persone inserite in percorsi psicologici di tipo individuale o in gruppi tematici esprimevano, in modo esplicito e talvolta anche implicito, il desiderio e la possibilità di potersi incontrare in uno spazio interamente rivolto a donne.

 

Ciò si è verificato anche durante alcuni percorsi in gruppo sul tema del perineo e delle sue caratteristiche in condizioni normali e problematiche, come ad esempio la fase successiva al parto o interventi chirurgici specifici che richiedono un percorso riabilitativo post-operatorio. In questo tipo di gruppi il benessere psicologico delle donne è principalmente approfondito in correlazione al piano della salute e centrato sullo sviluppo delle capacità di resilienza e adattamento a condizioni stressanti.

A questo si è aggiunto anche l’interesse per temi riguardanti la sessualità femminile (e anche a quella maschile “letta ed interpretata” dal punto di vista delle donne) tra retaggi culturali, informazioni e disinformazioni di vario genere e altre conoscenze che risultavano più o meno confuse. La possibilità di esplorare questi delicati temi in un contesto di gruppo ha costituito un punto di partenza per potervi includere anche tanti altri temi legati proprio al benessere psicologico delle donne, includendo anche le relazioni familiari, affettive e sociali. È bene chiarire, però, che il Circolo Femminile non è un gruppo esclusivamente centrato sull’identità di genere e non riguarda la femminilità in un’ottica di stigmatizzazione o di mera differenziazione dal mondo maschile.

 

Il valore del gruppo per il benessere psicologico delle donne

 

Attingendo alla letteratura specializzata in ambito psicologico e psicoterapeutico, è stato subito evidente come gli aspetti di un percorso mirato al benessere psicologico delle donne potessero essere efficacemente elaborati secondo i principi della gestalt therapy.

Difatti, la terapia della gestalt è un approccio terapeutico che si è diffuso ed affermato principalmente come metodologia di lavoro da svolgere in gruppo, grazie alla sua natura relazionale ed esperienziale, che costituisce la base della sua validità. In questi gruppi ciascun partecipante condivide storie di vita ed emozioni con l’obiettivo di ricercare punti di vista differenti dal proprio e sperimentare nuove modalità per affrontare i problemi ed essere in relazione con gli altri.

L’idea di approfondire il benessere psicologico delle donne attraverso questo specifico modello di riferimento è anche ispirata al prezioso contributo di Erving Polster, psicoterapeuta americano considerato uno dei fondatori della gestalt psicosociale, che ha evidenziato l’importanza di poter costruire attraverso gruppi di incontro un senso di appartenenza delle persone nei gruppi sociali cui prendono parte. Benché nel suo testo dedicato a questo argomento egli faccia riferimento a “gruppi di incontro non terapeutici” con il chiaro obiettivo di portare la psicoterapia nella quotidianità, ciò non ha precluso la possibilità di integrare anche in un percorso per il benessere psicologico delle donne l’idea di “comunità” e di “recupero di una dimensione del “sacro”, non strettamente inteso in senso religioso ma come celebrazione delle esperienze di vita quotidiane attraverso la condivisione con gli altri.

Polster sottolinea quanto la vita di una singola persona possa essere arricchita dalla presenza di una comunità che la accoglie. Le attività del gruppo possono dunque diventare un vero e proprio contributo al benessere psicologico delle donne, e all’esistenza in senso più ampio, riempendola e arricchendola di esperienze e significati. Questo processo è mediato dalla operazione narrativa che ciascun partecipante compie, attraverso il contatto con la vitalità, la presenza e il rispecchiamento degli altri.

 

Principi teorici del Circolo Femminile: la terapia della Gestalt

 

Il percorso, proprio perché mira al benessere psicologico delle donne, non è un lavoro unidirezionale ma si svolge su più livelli spazio – temporali, dove le partecipanti sono portate a contattare vissuti ed emozioni relativi allo stato attuale ma anche a quello passato, integrando nel lavoro uno sguardo sistemico e transgenerazionale. Si ripercorrono temi legati alla quotidianità ma anche concetti più esistenziali legati al modo di essere nel mondo, alla percezione soggettiva della realtà e al dialogo con parti di sé che si alternano nella dinamica figura-sondo.

La cornice di riferimento è quella della psicologia e psicoterapia della Gestalt di orientamento fenomenologico – esistenziale. In questo approccio, che come già accennato è di natura esperienziale, si prevede un lavoro olistico che mette in connessione mente e corpo, e che consente di osservare ed eventualmente elaborare i blocchi che possono precludere il contatto emotivo, la crescita interiore e il benessere psicologico delle donne che prendono parte ai gruppi.

Può accadere infatti che le persone giungano a negare ciò che sono realmente e bloccare il normale flusso delle emozioni, per esempio a causa di una difficoltà ad accogliere ed accettare le aspettative che gli altri hanno rispetto ad una serie di comportamenti attesi. Secondo la teoria della personalità della psicoterapia della Gestalt vedere e dare voce al “vero sé” implica il prendere consapevolezza del proprio mondo interno ed esterno, e questo contribuisce a sviluppare la personalità attraverso l’autoregolazione, ad alimentare il potere personale e l’attitudine a modificare gli schemi di vita, anche quelli che si ritengono ormai consolidati ed immutabili. Spesso siamo proprio noi a porre ostacoli nella nostra quotidianità, immaginando scenari ed emozioni che pur non verificandosi immobilizzano nel conflitto e nell’indecisione. In questo modo il comportamento diventa “disorganizzato” nel senso concreto del termine, cioè non organizzato e non orientato a soddisfare i bisogni reali.


Attraverso la connessione emotiva è possibile invece recuperare le parti trascurate, ripercorrendo il cerchio delle emozioni che continuamente ci si ritrova ad affrontare nella vita: dolore, piacere, paura, rabbia, gratitudine, attesa, scoperta. Il ciclo emotivo del contatto diviene così uno degli aspetti principali che conduce ad un maggiore benessere psicologico delle donne.
Per questo motivo il gruppo è prezioso, e diviene allo stesso tempo specchio e contenitore di emozioni, vissuti e ricordi.

Ed è sempre Polster a darci un’interessante e puntuale definizione del lavoro di gruppo secondo il modello gestaltico:

Quasi invariabilmente, nel gruppo c’è sempre un sostegno per qualsiasi comportamento nuovo e per qualsiasi membro. Il gruppo ha la propria saggezza, che va al di là della saggezza del leader preso da solo. Sembra che il gruppo diventi un coro greco, che parla con molte voci diverse, riflettendo nella sua molteplicità tutte le possibilità umane accessibili in quella situazione e in quel momento. La natura composita dell’individuo non può fare altro che arricchirsi con questa evidenza delle alternative possibili nel modo di pensare, sentire e agire.

 

Si può facilmente immaginare che in questo tipo di percorsi il gruppo sia vissuto come un’opportunità, come una pratica di esplorazione dove sperimentare nuove interazioni e dare voce al proprio processo vitale, nella piena libertà di partecipare e mettersi in discussione secondo i propri bisogni emotivi. Questi elementi appaiono fondamentali per migliorare e favorire il benessere psicologico delle donne che decidono di partecipare al Circolo Femminile.

Inoltre, vi sono alcuni aspetti condivisi che tutti i partecipanti si impegnano a rispettare, che potrebbero definirsi “regole” ma sono più che altro delle condizioni necessarie affinché tutti si sentano accolti ed inclusi. Una imprescindibile richiesta è quella della sospensione del giudizio, evitando ad esempio “consigli” o “suggerimenti”, predisponendosi piuttosto ad una condivisione del proprio stato emotivo in risonanza al racconto degli altri. Le condivisioni sono chiaramente spontanee, scelte da ciascun partecipante in base ai reali bisogni del momento.

 

I temi del Circolo Femminile


I principali temi affrontati riguardano gli aspetti caratteristici del mondo femminile, con l’obiettivo di scoprire, esplorare e comprenderne gli specifici linguaggi e i modi di stare al mondo. Il benessere psicologico delle donne, infatti, è strettamente correlato ad elementi quali la salute psicofisica, lo stile di vita e gli aspetti socio-culturali. Le radici dell’essere donna affondano in un terreno complesso e composto da vari elementi: il proprio sistema familiare di riferimento, il personale sistema di valori strettamente connesso all’immaginario circa il ruolo femminile, gli aspetti caratteriali e di personalità, il contatto con la propria immagine corporea, gli aspetti legati al piacere alla sessualità. Questi brevi accenni ai tanti argomenti trattati, lasciano facilmente intuire come gli effetti positivi sul benessere psicologico delle donne siano strettamente correlati all’età e alla fase del ciclo di vita che si sta attraversando. Entrando in contatto con questi delicati aspetti è dunque possibile migliorare la relazione con sé stessi e con gli altri.

 

Metodologie


circolo femminileLe tecniche creative forniscono un valido supporto alla narrazione, e per questo motivo vengono ampiamente utilizzate durante gli incontri del Circolo Femminile. Questo perché il processo creativo è mediato dagli aspetti emotivi più che razionali, e consente di esprimersi in modo diretto, senza i “filtri” del pensiero, e attraverso una rappresentazione simbolica piuttosto che verbale. Il disegno, l’uso del corpo, le tecniche teatrali, la meditazione sono solo alcuni dei tanti strumenti utilizzati nei gruppi per facilitare il contatto emotivo e la narrazione autobiografica. I benefici e la validità di queste tecniche sono state ampiamente studiate e riconosciute grazie alla diffusione dell’arteterapia, che si occupa efficacemente da decenni dell’unione tra arte e psicologia e dell’applicazione delle tecniche artistiche nella relazione d’aiuto. Per questo motivo crediamo che possano fornire un valido contributo nei percorsi orientati al benessere psicologico delle donne.

 

Se ti interessa partecipare al prossimo gruppo del Circolo Femminile trovi tutte le informazioni qui 

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