Dott.ssa Daniela Abbrescia | Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologia Giuridica, Arte Terapia, Bari e provincia, Italia

  • Aggressività e rabbia nei bambini: come e quando intervenire

    L’infanzia e la crescita costituiscono dei momenti molto complessi e delicati. Nonostante le classificazioni e le etichettature diagnostiche, parlare di malattie dei bambini è sempre molto difficile, e mi riferisco soprattutto a problemi riguardanti il comportamento, le relazioni e l’affettività. Secondo il punto di vista gestaltico e fenomenologico, che condivido pienamente, i sintomi e le malattie costituiscono delle modalità dei bambini per compensare degli squilibri e sopravvivere nel loro ambiente familiare.  Ci sono tanti comportamenti che portano bambini e famiglie in psicoterapia, ma prima di arrivare alla ricerca di un aiuto c’è sempre una storia di emozioni e dinamiche cristallizzate all’interno del nucleo familiare, che peggiorano costantemente. Dato che non è possibile soffermarsi su tutte, si cercherà di evidenziare quelle osservate più frequentemente.

  • Lutto e arteterapia: interventi possibili per accettare la perdita

    LuttoIl lutto fa parte delle esperienze di vita più dolorose e che mettono maggiormente in connessione con gli aspetti più emotivi e profondi dell’attaccamento umano. La morte è un evento che riusciamo ad accogliere più con la mente che con il cuore, per cui a livello cognitivo e razionale essa può essere compresa, accettata, spiegata, ma la nostra parte emotiva è difficilmente disposta ad accettarla, si chiude in sé e può resistere a qualsiasi forma di accettazione. Molte persone sentono infatti che "accettare" la morte della persona amata equivalga anche a dimenticarla, a disonorarne il ricordo, a metterla da parte. Questa convinzione può affiorare o meno nella parte cosciente, e può essere un sottofondo o un pensiero costante che però, di fatto, accompagna quella persona nella sua quotidianità.

     

    Le emozioni nel lutto

    La non accettabilità della morte è dunque strettamente connessa ad emozioni forti e difficili da gestire: una di queste è la paura. Paura di dimenticare, di restare soli, di affrontare la vita senza la presenza e il sostegno della persona scomparsa.  Paura che porta a compiere azioni di vario genere pur di conservare intatto il ricordo della persona amata, alcune tra le quali: mantenere inalterato l’ambiente anche nei piccoli dettagli, lasciare abitazioni nel totale abbandono, collezionare indumenti e oggetti, costruire rituali connessi ad esperienze, ricordi e desideri della persona scomparsa. L’altra faccia di questa paura, sentita in modo più o meno consapevole, è un sentimento di colpa, per non aver impedito la morte, per non aver fatto qualcosa in più, o in modo diverso. Nel lutto è come se una parte dell’individuo non si permettesse di credere che quella perdita è avvenuta davvero e attivasse la convinzione dell’impossibilità a sopravvivere senza la persona perduta.

  • Metafore ed emozioni nell’Arteterapia

    metafore emozioni arteterapiaParlare di mediazione artistica rimanda all’atto del mediare, attraverso l’arte, descrivendo un intervento definito anche arte terapia. difatti, l’unione tra psicologia e arte ha contribuito alla nascita di un modello d’intervento incentrato sulle tecniche creative.

    La mediazione artistica o arte terapia si fonda dunque su due elementi principali: la narrazione e l’espressione artistica. La narrazione è vitale per ogni essere umano poiché dà l’opportunità di lasciare una traccia del proprio passaggio nel mondo. Ci narriamo in tanti modi, ogni giorno, perché sentiamo la necessità e il piacere di farlo, e perché questo ci fa sentire vivi. All’interno delle relazioni di aiuto la narrazione ricopre un ruolo ancora più importante, perché diviene curativa e attivatrice di ricordi ed emozioni.

  • Teatro e video in carcere: percorsi di integrazione e crescita per i detenuti

    Schermata 2015 05 05 alle 21.59.45I progetti basati sulla creatività e sull’uso delle arti terapie in ambito carcerario sono gradualmente aumentati poiché nel corso degli anni se ne sono apprezzati i risultati e i miglioramenti sulle dinamiche personali di chi è inserito in questi percorsi e sull’impatto sociale di alcuni reati.

    Gli strumenti artistici sono ormai diffusi anche nell’ambito penitenziario italiano, dove si sono consolidate esperienze molto importanti a livello nazionale come ad esempio il teatro di Volterra e Rebibbia, realtà rappresentative dell’uso delle tecniche teatrali come strumenti educativi e riabilitativi per i detenuti. Nel corso degli anni sono stati progressivamente attivati tantissimi laboratori e progetti presso istituti penitenziari maschili, femminili e minorili.

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