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LuttoIl lutto fa parte delle esperienze di vita più dolorose e che mettono maggiormente in connessione con gli aspetti più emotivi e profondi dell’attaccamento umano. La morte è un evento che riusciamo ad accogliere più con la mente che con il cuore, per cui a livello cognitivo e razionale essa può essere compresa, accettata, spiegata, ma la nostra parte emotiva è difficilmente disposta ad accettarla, si chiude in sé e può resistere a qualsiasi forma di accettazione. Molte persone sentono infatti che "accettare" la morte della persona amata equivalga anche a dimenticarla, a disonorarne il ricordo, a metterla da parte. Questa convinzione può affiorare o meno nella parte cosciente, e può essere un sottofondo o un pensiero costante che però, di fatto, accompagna quella persona nella sua quotidianità.

 

Le emozioni nel lutto

La non accettabilità della morte è dunque strettamente connessa ad emozioni forti e difficili da gestire: una di queste è la paura. Paura di dimenticare, di restare soli, di affrontare la vita senza la presenza e il sostegno della persona scomparsa.  Paura che porta a compiere azioni di vario genere pur di conservare intatto il ricordo della persona amata, alcune tra le quali: mantenere inalterato l’ambiente anche nei piccoli dettagli, lasciare abitazioni nel totale abbandono, collezionare indumenti e oggetti, costruire rituali connessi ad esperienze, ricordi e desideri della persona scomparsa. L’altra faccia di questa paura, sentita in modo più o meno consapevole, è un sentimento di colpa, per non aver impedito la morte, per non aver fatto qualcosa in più, o in modo diverso. Nel lutto è come se una parte dell’individuo non si permettesse di credere che quella perdita è avvenuta davvero e attivasse la convinzione dell’impossibilità a sopravvivere senza la persona perduta.

Leggi tutto: Lutto e arteterapia: interventi possibili per accettare la perdita

 

benessere psicologico delle donneIl circolo femminile è un percorso di prevenzione e sostegno psicologico che consiste in un gruppo dove esprimere ed affrontare problemi specifici dell’essere nel mondo femminile e confrontarsi con i suoi peculiari risvolti. L’obiettivo principale di questi gruppi è favorire il benessere psicologico delle donne creando momenti di condivisione per elaborare temi riguardanti gli aspetti relazionali e psicologici derivati dal ciclo di vita e legati all’identità femminile.

L’idea nasce dalle riflessioni di due figure professionali che nel corso degli anni hanno avuto modo di acquisire esperienza circa le dinamiche femminili in diversi contesti. Ad esempio, si è notato che alcune persone inserite in percorsi psicologici di tipo individuale o in gruppi tematici esprimevano, in modo esplicito e talvolta anche implicito, il desiderio e la possibilità di potersi incontrare in uno spazio interamente rivolto a donne.

 

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883985 88818247Lo Stalking è considerato un comportamento intenzionale e persistente con finalità di molestia nei confronti di un’altra persona. Le molestie possono consistere in continue ricerche di contatto (via telefonica, internet, postale) e anche in corteggiamenti ossessivi e minacciosi. Nelle fasi iniziali, la persona oggetto di attenzioni può non rendersi conto della condotta intrusiva e patologica dello stalker, e talvolta può anche capitare che la vittima di tali comportamenti sia addirittura sconosciuta al molestatore.

In risposta all’esperienza vissuta e in base alla personalità, alle capacità reattive e ad altri fattori psicologici, le vittime possono manifestare sintomi legati ad ansia, depressione, sintomi fobici e somatici che possono arrivare ad inficiare le normali attività quotidiane come lo studio, il lavoro, la vita affettiva e familiare.

Leggi tutto: Gli strumenti di ricerca della prova nel delitto di Stalking

IMG 0024L’uso del video nei percorsi di psicoterapia consiste in un insieme di tecniche che possono aiutare le persone a osservare e scoprire qualcosa in più sulle difficoltà che manifestano. Nelle sessioni possono essere utilizzati sia video girati al momento (ad esempio se il terapeuta riprende il paziente, oppure se quest’ultimo occupa uno spazio davanti ad una telecamera) sia video personali (ad esempio i video di famiglia).

La persona interessata può avere dei temi specifici su cui soffermarsi, oppure, il terapeuta può cominciare a visualizzare le immagini seguendo il paziente nell’esplorazione delle sue percezioni ed emozioni. Durante la seduta il terapeuta usa varie tecniche per aiutare la persona a prestare attenzione ad alcuni aspetti (legati all’immagine e alle emozioni che suscita) che possono essere affrontati e approfonditi in base alle necessità del paziente.   

Leggi tutto: La Video-Terapia

immagini psicoterapia smL’immagine, statica o in movimento, mette in contatto la persona che la guarda con significati e sensi soggettivi, ricordi e contenuti che spesso vanno oltre ciò che è racchiuso nell’immagine in sé. Questo meccanismo identificativo sembra essere ancor più attivo e presente se le immagini che stiamo osservando sono le nostre. Per nostre intendo le immagini in cui siamo chiaramente visibili, ma anche quelle in cui in qualche modo siamo inclusi senza esser visti, ad esempio se siamo noi i “registi” dello scatto.

L’immagine rappresenta dunque una traccia di noi, una specie di impronta storica ed emotiva che fa parte della nostra vita in quanto ne rappresenta un pezzo, una porzione di tempo che abbiamo in qualche modo riempito con dei contenuti. Certamente, c’è differenza tra immagine statica e dinamica, e dunque tra fotografia e video, data la loro differente conformazione a due o tre dimensioni.

Leggi tutto: Le immagini in psicoterapia: Tracce del se'

Schermata 2015 05 05 alle 21.59.45I progetti basati sulla creatività e sull’uso delle arti terapie in ambito carcerario sono gradualmente aumentati poiché nel corso degli anni se ne sono apprezzati i risultati e i miglioramenti sulle dinamiche personali di chi è inserito in questi percorsi e sull’impatto sociale di alcuni reati.

Gli strumenti artistici sono ormai diffusi anche nell’ambito penitenziario italiano, dove si sono consolidate esperienze molto importanti a livello nazionale come ad esempio il teatro di Volterra e Rebibbia, realtà rappresentative dell’uso delle tecniche teatrali come strumenti educativi e riabilitativi per i detenuti. Nel corso degli anni sono stati progressivamente attivati tantissimi laboratori e progetti presso istituti penitenziari maschili, femminili e minorili.

Leggi tutto: Teatro e video in carcere: percorsi di integrazione e crescita per i detenuti

In questo video lo psicoterapeuta Oliviero Rossi introduce le potenzialità dell’uso delle immagini nella relazione d’aiuto. In particolare, spiega l’importanza e l’utilità di un elemento fondamentale: il tempo. Infatti, la dimensione temporale è il fondamento del processo di re-visione con cui ci confrontiamo ogni volta che riguardiamo una nostra immagine, statica o in movimento, e che ci mette inevitabilmente in contatto con parti emotive del nostro vissuto. 

Le fotografia e i video costituiscono un validissimo strumento d’intervento in psicoterapia poiché creano dei veri e propri “ponti emozionali” tra i ricordi e le possibilità narrative per esprimerli. 

 

Leggi tutto: Oliviero Rossi presenta: RiVEDI TE STESSO

L’infanzia e la crescita costituiscono dei momenti molto complessi e delicati. Nonostante le classificazioni e le etichettature diagnostiche, parlare di malattie dei bambini è sempre molto difficile, e mi riferisco soprattutto a problemi riguardanti il comportamento, le relazioni e l’affettività. Secondo il punto di vista gestaltico e fenomenologico, che condivido pienamente, i sintomi e le malattie costituiscono delle modalità dei bambini per compensare degli squilibri e sopravvivere nel loro ambiente familiare.  Ci sono tanti comportamenti che portano bambini e famiglie in psicoterapia, ma prima di arrivare alla ricerca di un aiuto c’è sempre una storia di emozioni e dinamiche cristallizzate all’interno del nucleo familiare, che peggiorano costantemente. Dato che non è possibile soffermarsi su tutte, si cercherà di evidenziare quelle osservate più frequentemente.

Leggi tutto: Aggressività e rabbia nei bambini: come e quando intervenire

metafore emozioni arteterapiaParlare di mediazione artistica rimanda all’atto del mediare, attraverso l’arte, descrivendo un intervento definito anche arte terapia. difatti, l’unione tra psicologia e arte ha contribuito alla nascita di un modello d’intervento incentrato sulle tecniche creative.

La mediazione artistica o arte terapia si fonda dunque su due elementi principali: la narrazione e l’espressione artistica. La narrazione è vitale per ogni essere umano poiché dà l’opportunità di lasciare una traccia del proprio passaggio nel mondo. Ci narriamo in tanti modi, ogni giorno, perché sentiamo la necessità e il piacere di farlo, e perché questo ci fa sentire vivi. All’interno delle relazioni di aiuto la narrazione ricopre un ruolo ancora più importante, perché diviene curativa e attivatrice di ricordi ed emozioni.

Leggi tutto: Metafore ed emozioni nell’Arteterapia

creativita processo formativoLa psicoterapia è un intervento che può aiutare molte persone a superare problemi di varia entità e forma. Nel corso del tempo, anche gli approcci più tradizionali si sono arricchiti di tecniche e strumenti orientati alla creatività, proprio perché se ne sono apprezzati e diffusi i benefici. L’arte terapia nasce come terapia riabilitativa ed espressiva per aiutare i pazienti con problemi di carattere psichiatrico ad esprimere simbolicamente il loro disagio.

In seguito, si è sperimentato come questo tipo di terapia sia molto adatta anche a chi presenta problemi di varia natura: affettiva, relazionale, familiare.

Cosa vuol dire tutto questo, in concreto?

Leggi tutto: La creatività che attiva il processo trasformativo

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