Psicologa e Psicoterapeuta di Bari, lavoro con bambini e adulti in ambito clinico e forense. Mi occupo prevalentemente di Valutazioni psicodiagnostiche e neuropsicologiche, Psicoterapia, Arte Terapia, e sono specializzata in Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica Forense. Lavoro come consulente tecnico in ambito civile e penale e sono cultore della materia in Psicopatologia Forense presso l'Università degli Studi di Bari.
Adulti: Disturbi d’ansia e dell'umore, attacchi di panico, ludopatia, disturbi post traumatici, lutto (incluso quello perinatale), problemi di coppia, problematiche legate ad infertilità e gravidanza.
Bambini: Disturbi d’ansia e dell'umore, disturbi del comportamento, disturbi ossessivo-compulsivi, problemi scolastici.
Sessioni di arte terapia clinica (utile per intervenire su problemi psicologici e psichiatrici, dipendenze, malattie oncologiche).
Sedute di arte terapia per migliorare la qualità di vita e incrementare il benessere personale.
Percorsi di arteterapia con la fotografia.
Consulenze Tecniche in ambito civile, penale e minorile, in particolare per: idoneità e potestà genitoriale, condizioni di affidamento della prole, danno psichico ed esistenziale, reati sessuali, capacità processuale, capacità di testimoniare, compatibilità con il regime carcerario.
Collaborazione con studi legali: pareri, consulenze tecniche, indagini difensive.
Formazione per operatori della relazione d’aiuto su temi di psicologia e arte terapia.
Seminari e interventi in psicologia forense.
Formazione specialistica sul lavoro individuale con autori di violenza domestica.
Il lutto fa parte delle esperienze di vita più dolorose e che mettono maggiormente in connessione con gli aspetti più emotivi e profondi dell’attaccamento umano. La morte è un evento che riusciamo ad accogliere più con la mente che con il cuore, per cui a livello cognitivo e razionale essa può essere compresa, accettata, spiegata, ma la nostra parte emotiva è difficilmente disposta ad accettarla, si chiude in sé e può resistere a qualsiasi forma di accettazione. Molte persone sentono infatti che "accettare" la morte della persona amata equivalga anche a dimenticarla, a disonorarne il ricordo, a metterla da parte. Questa convinzione può affiorare o meno nella parte cosciente, e può essere un sottofondo o un pensiero costante che però, di fatto, accompagna quella persona nella sua quotidianità.
Le emozioni nel lutto
La non accettabilità della morte è dunque strettamente connessa ad emozioni forti e difficili da gestire: una di queste è la paura. Paura di dimenticare, di restare soli, di affrontare la vita senza la presenza e il sostegno della persona scomparsa. Paura che porta a compiere azioni di vario genere pur di conservare intatto il ricordo della persona amata, alcune tra le quali: mantenere inalterato l’ambiente anche nei piccoli dettagli, lasciare abitazioni nel totale abbandono, collezionare indumenti e oggetti, costruire rituali connessi ad esperienze, ricordi e desideri della persona scomparsa. L’altra faccia di questa paura, sentita in modo più o meno consapevole, è un sentimento di colpa, per non aver impedito la morte, per non aver fatto qualcosa in più, o in modo diverso. Nel lutto è come se una parte dell’individuo non si permettesse di credere che quella perdita è avvenuta davvero e attivasse la convinzione dell’impossibilità a sopravvivere senza la persona perduta.